lunedì 7 dicembre 2009

Poco meno di un anno fa Stefano scriveva:
"Cara Ilaria, di bei momenti ne stai passando... Ma qualunque avversità ti si metta davanti, voglio che tu sappia che sarò per sempre vicino a te e alle persone che ami... Perché TI VOGLIO BENE."
Perchè fin da quando eravamo bambini abbiamo imparato a condividere le gioie e i dolori, e nei momenti di difficoltà abbiamo sempre avuto la certezza di poter contare sull'aiuto reciproco.
Un anno fa nessuno di noi poteva immaginare quello che poi sarebbe accaduto e che avrebbe cambiato per sempre le nostre vite. Ora niente sarà più come prima!
La morte di una persona cara è difficile da accettare a prescindere dal modo in cui essa avviene, ma a questo si somma il fatto di non riuscire unanamente a comprendere perché mio fratello ha dovuto provare tanta sofferenza inutile.
Mi auguro che la morte di Stefano non resti senza risposte, anche se questo non potrà in alcun modo alleviare il mio dolore e soprattutto quello dei miei genitori. Di certo non potremo mai perdonare chi ne ha calpestato tutti i diritti, chi gli ha fatto del male, nel corpo e nello spirito, e chi lo ha lasciato morire lentamente e in solitudine... senza darci nemmeno la possibilità di stargli vicino.

4 commenti:

  1. speriamo che questa magistratura si sbrighi a diradare la nebbia sulla vicenda. anche in questo momento di silenzio, nessuno molla sulla voglia di verità. un abbraccio alla famiglia cucchi.
    giancarlo

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  2. le persone non dimenticano...stefano vivrà nella memoria delle persone che lo hanno amato e di quelle che hanno condiviso la sua triste storia...vi siamo vicini soprattutto nei momenti in cui i riflettori sono spenti..spero che questo spazio di condivisione possa aiutarti...ciao ilaria..

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  3. Forza Ilaria... siamo tutti con te e con la tua famiglia... Stefano sarebbe orgoglioso di quello che fai, e di come lo fai, pretendiamo Giustizia... e porteremo per sempre nel nostro cuore le immagini di Stefano felice e sorridente come nella foto che vedo qui sopra...

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  4. Una battaglia da portare avanti in suo nome, nel nome di Bianzino e di tanti altri. Il nostro stato poliziesco comincia ad assumere la forma di un regime dove tutto si tiene nascosto. Non è giusto

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